Recupero crediti da persona deceduta: come funziona

Recupero crediti da persona deceduta

Recuperare crediti può riservare qualche difficoltà in più in caso di decesso del debitore e conseguente trasferimento del debito agli eredi. Nel decidere i passi da compiere andranno necessariamente considerati obblighi e diritti di chi si trova nella particolare condizione di dover gestire le pendenze del defunto.

Primo step per recuperare il credito da persona deceduta: rintracciare gli eredi

Una procedura di recupero crediti che punti a ottimizzare tempi e risorse prevede sempre alcune fasi preliminari di indagine utili a valutare tempi e possibilità reali di raggiungere l’obiettivo.

Un’analisi preliminare consentirà anche di approfondire e verificare la posizione economica-patrimoniale del debitore per comprendere se e in che misura potrà far fronte all’impegno. Nel caso di un recupero crediti da persona deceduta la procedura non può prescindere, ed è talvolta complessa, dalla ricerca degli eredi. Questi possono essere rintracciati tramite il testamento, qualora esistente, ovvero ricorrendo allo stato di famiglia per individuare i beneficiari della quota di legittima.

Non si tratta di un’operazione semplice in termini di recupero delle informazioni necessarie relative agli eredi e alla loro individuazione con la conseguente richiesta di saldare il debito, ma fa parte comunque di uno dei possibili passaggi necessari.

Qualora gli eredi non siano rintracciabili esiste la possibilità di rivolgersi a un Tribunale per nominare un curatore dell’eredità che si farà carico della relativa gestione. Può facilitare notevolmente il tutto affidarsi a legali e consulenti specializzati sia per la fase di indagine che per sollecitare il pagamento una volta individuato l’erede, o gli eredi, e arrivare ove possibile a una risoluzione rapida e definitiva del contenzioso.

Secondo step: i debiti ereditari

Individuati gli eredi, si aprono diverse strade a seconda di come questi abbiano deciso di gestire la loro posizione. Un erede designato può accettare l’eredità o scegliere di rinunciarvi o, ancora, accettarla con diritto di inventario. Ognuna di queste scelte ha effetti differenti sui diritti del creditore rispetto ai debiti lasciati dal defunto.

La rinuncia all’eredità libera un erede da qualsiasi obbligo nei confronti del creditore. L’accettazione semplice dell’eredità fa invece sì che l’erede sia tenuto a rispondere del debito che ha di fatto ereditato insieme ai beni del defunto. Debiti e pesi ereditari vengono suddivisi tra gli eredi in proporzione alla quota di eredità spettante (articolo 752 del Codice Civile) salvo diverse disposizioni nel testamento. Il creditore può a questo punto muoversi nei confronti dei singoli eredi, procedendo con una diffida di pagamento che ha anche il fine di interrompere la relativa prescrizione. Ogni erede è tenuto a sanare personalmente il debito esclusivamente pro quota ereditaria. In base all’articolo 754 del Codice Civile, un coerede che risponde del debito oltre la quota a lui incombente potrà poi rivalersi sugli altri coeredi, sempre entro la parte per la quale erano chiamati originariamente a contribuire. Non è tenuto a rispondere dei debiti ereditari il legatario (articolo 756 del Codice Civile).

Gli eredi sono chiamati a coprire il debito anche utilizzando, qualora necessario, il proprio patrimonio, a meno che non procedano all’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario (articolo 490 del Codice Civile). Espressa questa particolare volontà con un atto notarile, gli eredi ottengono che il loro patrimonio personale sia distinto dal patrimonio ereditato. Ne consegue l’impossibilità per il creditore di ottenere da ciascun erede una somma superiore alla quota di patrimonio che questi ha ricevuto in eredità, indipendentemente dal fatto che tale somma soddisfi per intero la richiesta.

Quando un erede punta ad evitare l’accettazione semplice dell’eredità per non rispondere del debito del defunto o almeno non con il suo patrimonio personale, esistono termini e tempistiche legali da rispettare per procedere sia al rifiuto dell’eredità che alla sua accettazione con beneficio d’inventario, oltre che per compiere l’inventario stesso. È nell’interesse di chi avvia un recupero crediti da una persona deceduta inserirsi in queste fasi con gli appropriati e opportuni tempi, meglio se supportato da professionisti specialisti del settore, al fine di comprendere di quante e quali opportunità dispone per recuperare per intero le somme che gli spettano.

Adesso che hai tutte le informazioni necessarie non perdere tempo e denaro, i tuoi crediti aspettano di essere recuperati!


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